Produrre in maniera combinata energia elettrica ed energia termica comporta una serie di vantaggi che si traducono in benefici tecnico-economici molto interessanti. Un impianto convenzionale di produzione di energia elettrica ha un' efficienza globale di circa il 40%, mentre il restante 60% viene disperso sotto forma di calore; con un impianto di cogenerazione, invece, il calore prodotto dalla combustione non viene disperso, ma recuperato per altri usi. In questo modo la cogenerazione raggiunge un' efficienza prossima al 90% e questo permette di:
I vantaggi principali del cogeneratore sono un notevole risparmio energetico associato ad un alto tasso di sostenibilità ambientale in unità decentrate. I principali settori di impiego sono l’industria, agricoltura, commercio, aziende di produzione, piscine, ospedali, centri sportivi, centri terapeutici, alberghi, municipi, forze armate e strutture residenziali, grattacieli, case di cura e scuole. Poiché la produzione di energia elettrica e termica avviene a livello decentrato, dove appunto vengono utilizzate, vi è un minimo dispendio energetico.
Utilizzando un cogeneratore a olio vegetale non è più necessario munirsi di un aggregato elettrico di emergenza ausiliario, poiché in caso di black out viene utilizzata la corrente del cogeneratore destinata all’autoconsumo interno. Il rifornimento termico viene garantito dal calore di scarto del cogeneratore evitando in tal modo i costi diretti di riscaldamento. L’elettricità viene invece immessa nella rete nazionale che provvede ad erogare un compenso stabilito per legge. La produzione di energia avviene localmente, in forma decentrata, per svincolarsi dal libero mercato energetico, evitando così l’esposizione all’oscillazione dei prezzi per i combustibili fossili.
Un cogeneratore è composto da un motore a combustione tradizionale (motore diesel), ideato per prestazioni elevate, come nelle imbarcazioni e nell’industria. Attraverso il processo di combustione si genera calore nel circuito di raffreddamento dell’impianto che viene poi immesso a mezzo di scambiatori di calore, ad esempio nel circuito di riscaldamento del sistema di riscaldamento centralizzato. In questo modo i cogeneratori possono conseguire gradi di efficienza fino al 95%, in base allo sfruttamento raggiunto.