Cryos Gas Unit è un impianto innovativo in grado di gassificare biomassa cippata vergine o di scarto senza alcuna necessità di selezione preventiva in termini di specie legnosa, umidità, pezzatura, con un massimo di contenuto idrico accettato in ingresso del 40% e di parti fini del 10%.
L’impianto presenta una sezione di stoccaggio e trasporto completamente automatizzata che trasporta il cippato verso un reattore di gassificazione caricato tramite una bocca di alimentazione nella parte superiore.
Il reattore viene mantenuto sempre completamente pieno di cippato e il reintegro avviene grazie al segnale che un misuratore di livello invia al sistema di carico. I volumi di biomassa trattati dal reattore sono importanti, basti pensare che il modello più capiente raggiunge i 6 metri di altezza con una base di 1,8 m al netto dell’area di protezione refrattaria di recupero termico.
La biomassa, cadendo dall’alto, si avvicina mano a mano verso la zona dove avviene una parziale ossidazione con aria e dove le temperature di reazione possono raggiungere fino a 1.000 °C; nella sua caduta la biomassa è resa dapprima anidra, con estrazione dall’alto dell’umidità contenuta nel legno e poi gassificata e carbonizzata, con estrazione automatica dal basso del biochar che viene raccolto a temperatura ambiente in un box di stoccaggio.
Il syngas prodotto segue l’umidità nel suo percorso e, nel suo flusso forzato verso l’alto realizzato da un ventilatore che mantiene una depressione di massimo -10 mbar, viene filtrato dal notevole volume di biomassa soprastante la zona di reazione e condotto verso gli scrubber di lavaggio.
Da qui il passaggio in un condensatore, dove la miscela di gas e umidità provenienti dagli stadi precedenti gassificazione, scambiano il proprio calore a contatto con un fascio tubiero dove scorre acqua fredda proveniente dal circuito chiuso di raffreddamento.
Qui avviene la separazione tra il condensato e il syngas: il primo, costituito al 97% da distillato di legno, 2% da catrame vegetale e 1% da bio-olio è raccolto in delle vasche di sedimentazione, il secondo è prelevato dal ventilatore di processo.
Da qui, con una pressione di massimo 5 mbar, dopo essere passato attraverso un ulteriore filtro e un ciclone, è inviato ai motori endotermici che producono energia meccanica e, accoppiati con gli alternatori, energia elettrica.
Dai fumi e dalla camicia dei pistoni dei motori è possibile recuperare energia termica che va a sommarsi a quella recuperabile dai sistemi di raffreddamento del reattore e del syngas.
Tutte le zone di reazione, lavaggio, condensazione e produzione energetica sono monitorate da sensori che leggono i parametri di processo in continuo e inviano avvisi e allarmi in caso di anomalie.
Monitoraggio e gestione possono essere effettuate anche da remoto tramite app per pc, smartphone e tablet, oltre che dal PLC di controllo presente in impianto.