La Direttiva Europea 2009/28/CE, ripresa da tutta la legislazione ad essa riferente, definisce la biomassa come "la frazione biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui di origine biologica provenienti dall'agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali), dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, comprese la pesca e l'acquacoltura, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani."
La biomassa utilizzata a fini energetici consiste in tutti quei materiali organici che possono essere utilizzati come combustibili ovvero trasformati in altre sostanze, solide, liquide, gassose, di più facile utilizzo negli impianti di conversione.
Le biomasse e i combustibili da esse derivate emettono nell'atmosfera, durante la combustione, una quantità di anidride carbonica più o meno corrispondente a quella che viene assorbita in precedenza dai vegetali durante il processo di crescita.
L'impiego delle biomasse ai fini energetici non provoca, quindi, il rilascio di nuova anidride carbonica, principale responsabile dell'effetto serra.
Inoltre, data la loro natura, la biodegradabilità costituisce un ulteriore vantaggio per l'ambiente.
I nostri impianti sono pensati per sfruttare al meglio tali risorse ed attraverso le tecnologie sviluppate sono in grado di risolvere i problemi più diffusi che insorgono nel loro utilizzo.
La tecnologia sviluppata permette infatti, a differenza delle altre in commercio, l’utilizzo in alimentazione all’impianto, di qualunque tipo di prodotto di matrice organica (cippato di legno, scarti di potatura, scarti organici, etc.) in miscela con cippato di legna con tenori di umidità della miscela fino al 50%.
Le principali biomasse utilizzabili sono molte, con una base di cippato di legna in un mix può contenere fino al 50% di umidità ed una presenza di parti fini fino al 30%.